"Margherita dolcevita" di Stefano Benni: terza proposta di lettura
Benni Stefano, Margherita dolcevita, Milano, Feltrinelli, 2005, 206 p.
Un romanzo davvero divertente, pieno di fantasia (come sempre con Stefano Benni), di dolcezza, ma anche e soprattutto di feroce ironia sulle nostre società occidentali. Forse un po' più lungo degli altri, ma si legge assolutamente senza difficoltà.
Margherita è una ragazzina molto sveglia. Ci descrive la sua famiglia con un certo senso dell'osservazione e dell'umorismo: Mio papà si chiama Fausto, è alto, magro e meteoropatico. Sarebbe un bell'uomo; ma ha pochi capelli e cerca di mascherarlo col riporto. Ha arruolato duemila capelli che vivevano vicino all'orecchio sinistro e li ha costretti a emigrare nel deserto dell'emisfero destro, formando una sciarpa di peli che appiccica al cranio con un'overdose di brillantina. Ma col vento il riporto cede e sboccia una lunga orecchia da cocker che pende sulla spalla, o fluttua nell'aere. (p. 15).
Un giorno, la quiete della famiglia viene disturbata dall'arrivo di nuovi vicini: i Del Bene. Quattro membri, un servitore e un cane che sono decisamente troppo "per bene" e minacciano l'equilibrio della famiglia di Margherita. Ma la giovane narratrice è decisa a decifrare il segreto dei Del Bene e salvare la sua famiglia.
Questo romanzo ha una particolarità abbastanza interessante: Margherita inventa tantissime parole: larmotossica, pelantopodismo... Tanti neologismi da studiare!
È uscita la versione tascabile del libro che costa quindi poco: 7€50. Lo troverete qui, insieme ad un riassunto più completo.